mercoledì 25 maggio 2011

...E CHI C'ERA RACCONTA

Sono ormai passate 2 settimane dalla Mangialonga ed a voi sembrerà un evento assai lontano, ebbene sì!! già ci stiamo preparando per il prossimo che vi posterò a breve, ma noi ci siamo incontrati per fare un summit e devo confessare che eravamo tutti piuttosto soddisfatti di come è andata e del riscontro che ha avuto. Bè, non che non si possa ancora migliorare, ma è solo la seconda edizione ed in questi casi è solo l'esperienza che insegna!
Per chi volesse vedere le foto sono tutte sul sito di Leivinvita


Ho chiesto alle mie colleghe un aiutino per raccontarvi qualcosa di più, perchè io, essendo la responsabile del primo stand con gli spiedini di frutta e dell'ultimo con i dolci, ero troppo occupata a controllare che tutto fosse a posto per seguire quanto avveniva tra i partecipanti.

Federica - C'è stata la presenza allegra ed originale di un gruppo di ragazze provenienti da Genova, che hanno regalato la Mangialonga ad una di loro futura sposa, come festa di addio al nubilato. Pertanto l'escursione è stata rallegrata da scherzi simpatici, giochi e prove da superare, ideate da questo gruppo di amiche. Ovviamente i signori uomini più goliardici del gruppo hanno intonato una sfilza di canti in genovese con tutti i doppi sensi possibili ed immaginabili con conseguente coinvolgimento di tutto il gruppo ed il divertimento di chi ascoltava!


Nota di particolare rilievo è stata la partecipazione di un escursionista con grossi problemi di deambulazione, ma che ha sostenuto in maniera veramente ammirevole ed encomiabile più della metà dell'escursione seguendo tutto il percorso senza passare per tratti asfaltati, più facili per lui da percorrere. Solo nel tratto finale è stato accompagnato in auto dai suoi accompagnatori di sostegno. Un bell'esempio di vita per tutti noi!



Anna - Il gruppo di noi che serviva gli antipasti si è dato un gran da fare a fare i piattini a porzione con un po' di questo ed un po' di quello, li si è disposti tutti su un gran tavolo e la gente passava e si serviva. Facevano un figurone così esposti! Per fortuna eravamo all'ombra sotto il tetto del sottopassaggio della villa della Dina . . . che villa!!! e che vista !!!



Io ho girato per 3 tappe e mi sono accorta delle espressioni di chi arrivava alla spicciolata e di chi arrivava a grossi gruppi, in che modo diverso approcciavano il cibo. Per non parlare di quelli che a San Rufino si sono dovuti mettere in coda per i pansotti, le cui portate di teglie sparivano in un battibaleno e si doveva aspettare per le prossime con la gente ancora in coda, . . .  però la bontà dei pansotti faceva dimenticare che si erano fatti attendere.

Alla chiesa di San Rufino in particolare era evidente il contrasto fra la frenesia di servire ed accontentare tutti e la calma dei serviti spaparanzati per tutta l'area circostante la chiesa a terrazza sul mare. Sembrava che una volta arrivati là i partecipanti non volessero più continuare tanto era invitante fermarsi e riposarsi.

 Se noi eravamo in 6 a gestire la preparazione dei piatti e a servire all’ombra (bevande comprese), ai testaroli, sotto il sole, c’erano solo Celle e l’altro signore. Erano proprio sopra di noi, bastava allungare il collo e me li vedevo lì pacifici malgrado fossero indaffarati, come perfetti professionisti del catering. Hanno continuato imperterriti a fare testaroli sulla piasta incandescente e a servire i testaroli uno via l’altro . . . Veramente bravi . . . e che buoni i testaroli!


 A me personalmente è piaciuto molto il fatto di riuscire a fare qualcosa tutti insieme, ognuno con le proprie capacità, coordinandoci per la buona riuscita di un'obiettivo comune e quello che voglio dirvi si riassume in queste poche parole che rubo a H.Ford:

mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo!

1 commento:

  1. stupendo reportage! ancora una volta mi spiace di non esserci stata.
    ciao :)

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